E’
una ricerca disperata, spesso mi accontento di quello che trovo, ma altre volte
quel dolore originario torna a tormentarmi.
Lui
ritorna, ritorna sempre. Si presenta alla mia porta improvvisamente e senza
invito.
La
sua voce severa e crudele mi ricorda che sto sbagliando obiettivo e che la
chiave per trovare quello che cerco è da un’altra parte. Poi se ne va, lasciandomi li, senza indizi e tanto sola. Ma la scia che si lascia dietro è devastante, perché lui non se ne va in silenzio come è arrivato. No. Assordante è la sua ombra. Urla quel dolore.
Credo che abiti accanto al cuore e vicino alla gola. E’ li che lo sento quel vuoto. Quel tassello che manca. Ad invadere quel buco c’è solo una domanda… cosa c’è di sbagliato in me… perché non vado bene così come sono.
Juliette Binoche nel Paziente Inglese era convinta che tutti coloro che amava morissero, che non c’era un’anima al mondo destinata a sopravvivere al suo amore.
Io, per non essere troppo melodrammatica, mi limito a pensare che mi abbandonino…per quanto credo fermamente che l’abbandono sia assolutamente più doloroso della morte.
Nella morte c’è qualcosa di aleatorio e imprevedibile, che va al di là delle nostre scelte, ma nell’abbandono, la volontà dell’Io, lo rende spietato e carnefice. Come sopravvivere a chi sceglie di non amarti? A chi stabilisce che non sei abbastanza?
O siamo noi che stabiliamo il nostro valore in base alla specialità che ci viene trasmessa dall’immagine che vediamo riflessa negli occhi di qualcun altro?
Voglio essere amata. Mi sembra che questa frase mi rimbombi nel cervello fino a farlo esplodere.
Amore
amore amore.
Tutti
ci riempiamo la bocca di questa parola che sembra promettere più di quello che contiene.
Voglio che qualcuno mi ami, voglio che qualcuno si prenda cura di me, mi
sorregga, mi aiuti, mi veneri, mi adori. Ad alta voce mi vergognerei ad
ammetterlo lo so. Mi sentirei troppo egocentrica e narcisista. Ma nel profondo
del cuore ucciderei per averlo. Io lo immagino l’amore… ce l’ho proprio davanti
agli occhi… è così perfetto il mio amore, così magico, così intenso, così
irreale…
Non
è il mio amore… è l’amore di qualcun altro per me. Io gioco in disparte. Io
osservo da lontano. Il mio cuore è al sicuro dentro una bolla. Io non sono
disposta a rischiare. Io non sono disposta ad essere vera.
Voglio
l’amore senza amare. Io non mi fido. Non mi fido delle parole né degli sguardi, neppure dei gesti. Non mi fido di uno sconosciuto che tenta di farmi credere che sono importante. Non ci riesco, non ce la faccio.
Mi difendo fino allo stremo da chi cerca di agguantarmi il cuore e farlo a pezzi. Da chi cerca di rubarmi l’anima e il respiro. Ho paura, una paura che non si può spiegare.
Cerco
quello che non so dare e che presuntuosamente penso di avere. Mi cerco
attraverso l’amore che ricevo, attraverso un cuore che non è mio, mi cerco
nell’estasi che vorrei generare.
Cerco
quel pezzo mancante, cerco quello che potrebbe rispondere alla domanda che
abita il mio vuoto, cerco di riparare il mio orologio e renderlo nuovamente
utile.Cerco quello che vorrei nei luoghi sbagliati, come un investigatore che sbaglia pista, e che non si rassegna a ricominciare daccapo. Ma come e dove si comincia a cercare l’amore per se stessi… dove lo trovo il mio valore… la stima che dovrei nutrire per questo corpo.
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